Collezione: Custodie

Giuseppe Rivadossi, artista del legno di grande espressività, ha disegnato per Numa la collezione Custodie.

«La Custodia è una piccola arca che accoglie e protegge le nostre cose più care, è l’involucro col quale noi stessi avvolgiamo con amore gli oggetti, i segni dei nostri affetti, è un piccolo gesto nel quale riconosciamo il nostro rapporto con il Creato. La Custodia è la casa della nostra memoria, è un segno d’amore e un segno di come noi stessi ci sentiamo amati e custoditi. Costruiamo queste piccole dimore con il Noce (Iuglans Regia), legno nobile e prezioso, che nasce e vive sulle nostre Prealpi. Lavoriamo l’essenza seguendo metodi e conoscenze antichissime, una viva sensibilità e una grande manualità sono alla base dell’onestà costruttiva che ci guida. Anche in questi piccoli contenitori vogliamo lasciare il segno della nostra visione della vita». Giuseppe Rivadossi

L’incontro con Giuseppe Rivadossi, grande Maestro nella lavorazione del legno, artista tra i più sensibili ha portato alla realizzazione della collezione Custodie di NUMA. Vere e proprie sculture lignee lavorate secondo metodi e conoscenze antichissime, nel rispetto dell’andamento delle fibre, delle vene nascoste e dei caratteri peculiari di una essenza, il noce nazionale (Iuglans Regia) che Rivadossi conosce molto bene. Arca Serena, Bretone, Carolingia, Dolmen e Vela sono cinque scrigni a forti chiaroscuri, lavorati a mano con la tecnica a scavo, che Numa propone in una edizione numerata di 14 pezzi.

«Conosco Giuseppe Rivadossi da più di trent'anni ma ancora adesso, ogni volta che lo incontro, rivivo il felice stupore che ti coglie quando sei di fronte a un uomo e a un artista vero.
Mi stupiscono gli occhi di Giuseppe quando, scrutando pezzi di legno bellissimi ma per me ancora misteriosi, mostrano di conoscerne già il futuro. Quando leggono apparenti asprezze, vene nascoste, ombre complici, rilievi frastagliati o tragici o silenziosi. Mi stupiscono le sue mani che accarezzano la materia come solo a un alchimista, o a un mago o “semplicemente” a un artista è dato il privilegio di fare. 
E' un uomo che ha il raro dono di andare dritto alla verità delle cose.
A lui va il mio ringraziamento per aver condiviso il significato del progetto NUMA e per averne, attraverso il suo lavoro, elevato il valore». 
Roberto Zani 

l legno impiegato: Noce nazionale di mezza montagna (prov. Italia), lavorato da massello. Blocchi assemblati e scavati a mano. 

Il noce di mezza montagna ha una struttura ed un colore della fibra particolarmente belli e caratteristici. E’ inoltre più forte e resistente del noce di pianura. Il noce italiano è un legno raro, poiché è un albero solitario molto sensibile, che non cresce nella selva, ma solo in zone dove può essere curato e protetto. 

Il legno con cui sono realizzate le CUSTODIE di Giuseppe Rivadossi sono noci che hanno circa un centinaio di anni di età. Per l’economia di chi viveva nella zona pedemontana, agli inizi del secolo scorso, il noce era parte del ciclo economico produttivo in quanto prezioso elemento di sostentamento, erano alberi che i contadini apprezzavano per le loro caratteristiche di resistenza e di lavorabilità, ma non di meno per il frutto che davano e pertanto erano tenuti in considerazione, curati e protetti. 

Il legno utilizzato per queste custodie appartiene quindi ad una civiltà, quella contadina, che oggi è irrimediabilmente scomparsa. 

Fasi di lavorazione (ogni passaggio viene eseguito interamente a mano): 

  1. Il tronco utilizzato è stato abbattuto nella stagione dell'anno adatta , gennaio e con luna calante. 
  2. Dopo alcuni mesi il tronco è stato segato in assi e immediatamente ricomposto elasciato a riposo per circa 6 mesi. Durante questo periodo il tronco "fermenta" uniformando il colore e tranquillizzando le tensioni interne alla fibra del legno stesso. 
  3. Il legno è stato poi scortecciato essicato in luogo asciutto e ventilato . 
  4. Dopo 10 anni circa si possono iniziare le lavorazioni: il legno viene quindi sgrossato, prismato e ricostituito in blocco con apposite colle per poter essere scavato e scolpito. Queste operazioni di taglio e ricompattamento sono necessarie per avere del legno che pur subendo delle variazioni dovute all'umidità degli ambienti, non si fessurerà. 
  5. Giuseppe Rivadossi dà la forma voluta al blocco di legno scavandolo direttamente con sgorbia e scalpello, lime e cartevetro fino ad ottenere la forma ed il risultato voluto. 
  6. Si procede poi alla finitura delle superfici: sbiancatura delle parti emergenti; levigatura con carta seppia delle superfici; verniciatura con un impregnante per chiudere i pori del legno; rilevigatura delle superfici con carte seppie sempre più fini; sverniciatura; trattamento a cera naturale d'api. 

Strumenti di lavorazione:

  • per il taglio dell'albero: sega a nastro. 
  • per segare il tronco: sega a nastro, sega circolare, pialla a filo, pialla a spessore. 
  • per lo scavo: sgorbia e scalpello in acciaio da taglio appositamente realizzati. 

Numa, Nuovi Materiali Antichi, è il progetto, guidato da Roberto Zani, che da alcuni anni lavora alla rilettura dei materiali della tradizione attraverso linguaggi espressivi contemporanei, producendo piccole serie e oggetti di design in tiratura limitata. La storia di Numa inizia nel 1999 con Metallia, una collezione di oggetti in peltro di più autori e prosegue nel 2001 con la prima edizione in tiratura limitata: Just for Flowers, sei vasi in peltro disegnati da Ettore Sottsass.

Negli anni successivi il progetto Numa estende la sua ricerca ad altri materiali della tradizione, il legno a scavo e il vetro di Murano. Ne nascono tre nuove collezioni in tiratura limitata: Custodie di Giuseppe Rivadossi, del 2003; Tavole e Scatole Segrete, di Ettore Sottsass, del 2004.

Con il 2006 il progetto Numa intraprende un nuovo percorso di ricerca, risultato del suo incontro con la poesia, l’architettura e la filosofia. Insieme alla realizzazione in peltro di una straordinaria collezione di vasi disegnati da Mario Botta, propone a due illustri esponenti della cultura italiana, il poeta Mario Luzi e il filosofo Remo Bodei, due temi di riflessione letteraria.

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